Caro Luciano,
ti scrivo come contraccolpo immediato alla serata di ieri che, come tutte le cose che ultimamente escono dall’esperienza che facciamo sono affascinanti per la concretezza di vita che esprimono; almeno io le percepisco così.
Nonostante la stanchezza che ci attanaglia il venerdì sera, dopo una settimana in cui c’è stato spazio per la scuola di comunità, per seguire una donna sconosciuta sei mesi prima al compimento ultimo del suo destino e doverne curare gli interessi personali e famigliari, l’accompagnare Herry nella sua avventura di vita che comprende anche lo sfasciarmi la macchina, dopo tutto il non banale che ci impegna tempo e cuore, tirare nel modo serrato fino oltre le 23,00 nel modo con cui abbiamo vissuto ieri il nostro incontro sull’accoglienza riempie il cuore di un desiderio immenso che quello che si vive possa essere per tutti.
Grazie davvero per ciò che stai facendo per noi, ..........per accompagnarci nell’esperienza che tenta di dire al mondo che nulla ci sconfigge: nemmeno la morte, la miseria, la fatica, il peccato.
Le facce commosse e grate degli amici che hanno vent’anni meno di noi e che ci riconoscono una paternità sono roba dell’altro mondo. Li stiamo accompagnando ad accogliere estranei nella loro vita e questi ci ringraziano. Li spingiamo a non accontentarsi e questi ci raccontano la bellezza della loro esperienza.
Sono certo che anche L. quando avrà scollinato la sua fatica e la fatica di chi ha accolto, sarà l’esempio vivente dell’assurdità terrena della Resurrezione. Nulla risorge se non Cristo e quello che nasce da Lui.
Nulla dona letizia, forza, certezza nella vita se non Lui e ciò che viene da lui.
Noi, nella leggerezza dell’esistenza del mondo, ci siamo e ci saremo con quella ingenua baldanza che Don Giussani ci ha trasmesso e, davvero e senza presunzione, Dio lo voglia anche agli altri.
Ci vediamo domani per un’altra giornata di vita vera,
Grazie di nuovo,
Tuo,
Emanuele
ti scrivo come contraccolpo immediato alla serata di ieri che, come tutte le cose che ultimamente escono dall’esperienza che facciamo sono affascinanti per la concretezza di vita che esprimono; almeno io le percepisco così.
Nonostante la stanchezza che ci attanaglia il venerdì sera, dopo una settimana in cui c’è stato spazio per la scuola di comunità, per seguire una donna sconosciuta sei mesi prima al compimento ultimo del suo destino e doverne curare gli interessi personali e famigliari, l’accompagnare Herry nella sua avventura di vita che comprende anche lo sfasciarmi la macchina, dopo tutto il non banale che ci impegna tempo e cuore, tirare nel modo serrato fino oltre le 23,00 nel modo con cui abbiamo vissuto ieri il nostro incontro sull’accoglienza riempie il cuore di un desiderio immenso che quello che si vive possa essere per tutti.
Grazie davvero per ciò che stai facendo per noi, ..........per accompagnarci nell’esperienza che tenta di dire al mondo che nulla ci sconfigge: nemmeno la morte, la miseria, la fatica, il peccato.
Le facce commosse e grate degli amici che hanno vent’anni meno di noi e che ci riconoscono una paternità sono roba dell’altro mondo. Li stiamo accompagnando ad accogliere estranei nella loro vita e questi ci ringraziano. Li spingiamo a non accontentarsi e questi ci raccontano la bellezza della loro esperienza.
Sono certo che anche L. quando avrà scollinato la sua fatica e la fatica di chi ha accolto, sarà l’esempio vivente dell’assurdità terrena della Resurrezione. Nulla risorge se non Cristo e quello che nasce da Lui.
Nulla dona letizia, forza, certezza nella vita se non Lui e ciò che viene da lui.
Noi, nella leggerezza dell’esistenza del mondo, ci siamo e ci saremo con quella ingenua baldanza che Don Giussani ci ha trasmesso e, davvero e senza presunzione, Dio lo voglia anche agli altri.
Ci vediamo domani per un’altra giornata di vita vera,
Grazie di nuovo,
Tuo,
Emanuele